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L’ONU “battezza” Milano città mondiale per il diritto al cibo

Il riconoscimento è giunto oggi da Hilal Elver, Relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all’alimentazione

Dall’ONU è giunto oggi un riconoscimento del ruolo internazionale di Milano come città impegnata nella lotta per il diritto al cibo. Ad affermarlo è stata Hilal Elver, Relatore speciale delle Nazioni Unite per diritto all’alimentazione, presente oggi a un seminario tenutosi a Palazzo Pirelli, al quale hanno partecipato anche Livia Pomodoro, presidente del Milan Center for Food Law and Policy, e Raffaele  Cattaneo, presidente del Consiglio regionale della Lombardia.

Nel suo intervento Elver ha sottolineato come l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari e la fame nel mondo sia possibile solo se tutti i Paesi e le Nazioni riusciranno a sviluppare una adeguata sensibilità sul tema a fronte delle evidenti differenze e disparità oggi presenti. I lavori sono stati occasione per fare il punto sul percorso tracciato dal Manifesto per Milano Capitale mondiale dell’alimentazione, presentato ufficialmente il 15 febbraio scorso e al quale hanno già aderito da tutto il mondo oltre 50 soggetti tra cui la FAO, l’ONU e la Commissione europea.

La candidatura di Milano a capitale mondiale dell’alimentazione è promossa dal Milan Center for Food Law and Policy presieduto da Livia Pomodoro, che nel suo intervento ha evidenziato come “la nostra è una rete aperta a coloro che vogliono sviluppare il tema del diritto a un cibo adeguato per tutti, consapevoli che in futuro possa esserci cibo sufficiente per tutti, ma con il rischio di avere metà della popolazione mondiale super nutrita e la restante metà sotto nutrita”. Oggi, ha precisato l’ex presidente del Tribunale di Milano, nel mondo circa 800 milioni di persone soffrono di fame cronica e più di due miliardi sono malnutrite: ciò nonostante ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo viene sprecato.

Raffaele Cattaneo ha ricordato i contenuti della “Carta di Milano”, vera eredità di Expo 2015, sottoscritta da un milione e mezzo di persone e che “afferma il diritto al cibo come parte essenziale del più ampio diritto alla vita”, e ha sottolineato come i contenuti della Carta siano alla base della legge per il riconoscimento e la tutela del diritto al cibo, approvata dal Consiglio regionale lombardo nel novembre dello scorso anno. L’obiettivo della Lombardia, ha concluso, è quello “di ridistribuire in modo equo le eccedenze ed eliminare entro il 2025 almeno il 50% degli sprechi alimentari in Lombardia”.