Definita nel corso di una recente riunione alla FAO l’allocazione del contributo volontario 2015 concesso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) – Direzione Generale per la Cooperazione allo sviluppo (DGCS) alla FAO pari a 5 milioni di euro. I fondi in questione sono destinati sia alla realizzazione di nuovi progetti sia alla prosecuzione di progetti il cui impatto sulle realtà locali si è rivelato significativo.
Tra le nuove iniziative si segnalano:
a) Assisting Small Island Developing Countries States (SIDS) to integrate the agricultural Sectors into Intended Nationally Determined Contributions to UNFCCC (UN framework Convention on Climate Change) del valore di USD 2,000,000.
Paesi beneficiari: Grenada, Guyana, Saint Kitts and Nevis, Suriname, Micronesia, Kiribati, Samoa, Solomon Island e Vanuatu.
Obiettivo del progetto è fornire alle competenti Autorità locali competenze tecniche per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici nonché rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale delle comunità più vulnerabili dei paesi beneficiari.
– Creating and Enabling Environment to Improve Nutrition through Agriculture and Food Systems del valore di USD 1,500,000.
Paesi beneficiari: Mauritania e Niger.
Obiettivo del progetto è promuovere la sicurezza alimentare e nutrizionale della popolazione attraverso azioni di capacity building istituzionale in due Paesi della regione del Sahel.
Tra le iniziative oggetto di rifinanziamento si segnalano:
a) Improving food security in sub-Saharan Africa by supporting the progressive reduction of tsetse-transmitted trypanosomosis in the framework of NEPAD del valore di USD 1,000,000.
b) Support to the Mountain Partnership Secretariat per USD 400,000. L’Italia è il più importante contributore del partenariato il cui obiettivo è promuovere lo sviluppo sostenibile delle regioni di montagna.
c) Support to Civil Society Participation in the Committee on World Food Security (CSO Trust Fund for CFS) per USD 100,000. L’obiettivo dell’iniziativa è favorire la partecipazione della Società civile ai lavori del CFS, di cui l’Italia ha la Vice Presidenza.