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Gli Enti di ricerca italiani e la FAO insieme per trasformare l’agricoltura e i sistemi alimentari per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Roma, 10 luglio 2018. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) si è da poco unito alla FAO e a tre delle principali istituzioni di ricerca pubbliche in Italia, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia agraria (CREA); e l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) in un partenariato per il miglioramento della produzione alimentare sostenibile e la nutrizione nei Paesi in via di sviluppo. Il nuovo Memorandum d’Intesa tra la FAO e CREA, CNR, ENEA ed ISPRA è stato firmato dalla Vice Direttrice-Generale della FAO Semedo e dai Presidenti Parlato (CREA), Inguscio (CNR), Laporta (ISPRA) e dal dott. Morabito in rappresentanza di ENEA.
“Con questo nuovo accordo di cooperazione ad ampio raggio, l’Italia si posiziona tra gli Stati Membri più qualificati nel sostenere la leadership dell’Organizzazione nel campo dell’innovazione agricola per gli agricoltori famigliari e piccoli proprietari terrieri. Trasformiamo insieme l’agricoltura e i sistemi alimentari per renderli sostenibili in modo innovativo!” ha dichiarato l’Ambasciatore Pierfrancesco Sacco, Rappresentante Permanente della Repubblica Italiana presso le Organizzazioni Internazionali a Roma durante la sottoscrizione del partenariato.
Si prevede che la popolazione mondiale raggiungerà quasi 10 miliardi di persone entro il 2050. Al fine di soddisfare la domanda prevista, la FAO stima che la produzione agricola dovrà aumentare del 50% rispetto ai livelli del 2012. La ricerca scientifica svolgerà un ruolo cruciale nell’aiutare gli Stati a trovare il giusto equilibrio tra un aumento della produttività agricola basato su una produzione intensiva e una gestione sostenibile delle risorse naturali.
“Le migliori istituzioni di ricerca italiane possono offrire agli Stati membri le competenze specialistiche necessarie per gestire le loro risorse naturali e sistemi alimentari in modo sostenibile, contribuendo a sostenere la FAO nella sua missione di sconfiggere la fame entro questa generazione”, ha aggiunto Maria Helena Semedo, Vice-Direttore Generale della FAO e Coordinatore Risorse Naturali durante la cerimonia di firma a Roma, ospitato dalla FAO.
“Il rinnovato partenariato tra la FAO e gli istituti italiani di ricerca e sviluppo tecnologico nelle aree dell’agricoltura e delle scienze alimentari aiuterà a ottimizzare la ricerca, affrontando le principali sfide dell’umanità. Le competenze interdisciplinari dei ricercatori del CNR saranno strumentali al raggiungimento di questo obiettivo impegnativo.” ha commentato il Presidente del CNR, Prof. Massimo Inguscio.
“L’esperienza del CREA nel trasferimento dell’innovazione in tutti i settori delle filiere agroalimentari sarà messa a disposizione del nuovo a supporto delle progettualità specifiche che si andranno a sviluppare”, ha sottolineato il Presidente del CREA Salvatore Parlato.

Il successo e il rinnovo del partenariato

Attraverso il partenariato, negli ultimi tre anni la FAO e le istituzioni di ricerca italiane hanno organizzato congiuntamente seminari su una grande varietà di argomenti relativi alla sostenibilità agricola, come i suoli, i legumi e l’acqua e la gestione energetica per i sistemi alimentari. I partner si sono anche impegnati in attività riguardanti la sicurezza alimentare, le quali hanno fornito dati scientifici per il Codex Alimentarius. L’agenzia ONU e le istituzioni di ricerca italiane hanno collaborato con successo per la promozione di diete salutari e di una buona nutrizione.
Per i prossimi tre anni, il partenariato si concentrerà sulla condivisione della conoscenza, nonché sullo sviluppo di nuove iniziative basate su un approccio olistico alla sostenibilità. L’innovazione agricola, il cambiamento climatico, lo sviluppo di nuove tecnologie e protocolli per la qualità del cibo e la nutrizione, lo sviluppo della catena del valore attraverso un approccio sistemico all’innovazione locale, la gestione dei suoli e dell’acqua e la qualità degli ecosistemi saranno le principali aree di collaborazione.

Informazioni sulle Istituzioni di Ricerca italiane

Con più di 100 istituti di ricerca e un personale di ricerca di 8.000 persone, il CNR (la principale istituzione di ricerca del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) promuove e realizza ricerca di base e applicata e sviluppo tecnologico in tutte le aree disciplinari, abbracciando Biologia Agricoltura e Scienze Alimentari, Bio-Medicina, Ingegneria, Fisica, Chimica, Scienze Ambientali e Sociali.
I 2000 dipendenti, di cui 1000 ricercatori, del CREA, il più grande Ente Italiano dedicato alla ricerca avanzata, sviluppano attività di ricerca nei settori dell’agronomia, zootecnia, agroindustria, alimentazione, pesca, scienze forestali, biotecnologie e genetica, ambiente nelle relazioni con l’agricoltura, economia.
ENEA opera nel campo dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie. Conta più di 2.600 dipendenti nei suoi 11 centri di ricerca.
L’ISPRA sostiene le agenzie nazionali per la protezione ambientale in cooperazione con il Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Complessivamente, le quattro istituzioni contano più di 10.000 ricercatori in più di 100 istituti di ricerca in tutta Italia.