Due mesi fa, nel momento piu cupo e critico della pandemia, il monumentale palazzo della FAO è stato illuminato dalle luci del tricolore per sottolineare la vicinanza del Polo romano delle Nazioni Unite al popolo italiano, che stava vivendo in quei terribili giorni lutti e sofferenze.
È stato un gesto generoso, un messaggio di amicizia e di solidarietà che ha inteso rendere omaggio, innanzitutto, alle vittime e a quanti sono stati e sono ancora in prima linea nel contrasto della pandemia.
Ma è stato soprattutto un messaggio di augurio e di speranza rivolto all’Italia intera, alle sue Istituzioni e ai cittadini per ritrovare la forza di guardare avanti con coraggio, quel coraggio che ha sempre contraddistinto le tante tappe importanti della storia interna del nostro Paese, anche nei momenti più bui e drammatici.
ll significato del giorno della Festa della Repubblica, che vogliamo celebrare quest’anno in un momento così straordinario per il mondo intero, è nell’immagine di quel tricolore pieno di luce: ideale ponte tra la storia, il passato, la memoria ed il futuro e le tante sfide che ci impongono di ricominciare più forti di prima, mai chiusi nella nostra individualità nazionale.
È in questi momenti – e la storia ce lo insegna – che è necessario rafforzare il senso di appartenenza alla grande famiglia delle Nazioni Unite, a quel multilateralismo dove lavorando insieme, anche con posizioni divergenti e contrastanti, è possibile trovare soluzioni comuni e proiettarsi verso il futuro. E l’Italia, che dal secondo dopoguerra ha avuto l’onore di diventare il Paese ospite delle Agenzie Romane delle Nazioni Unite specializzate sui temi agroalimentari, avverte fortemente questa responsabilità.
La FAO, alla quale si sono aggiunti successivamente il WFP e l’IFAD, così fisicamente visibile nel cuore di Roma, è il simbolo di un legame speciale tra le Nazioni Unite e l’Italia, il Paese dove gli organismi del Polo agroalimentare trovarono la loro naturale collocazione, grazie alla forte e radicata tradizione agricola sviluppata nel nostro Paese ben prima del secondo dopoguerra.
Siamo orgogliosi di essere sede del terzo Polo mondiale delle Nazioni Unite, di accogliere sul nostro territorio le organizzazioni internazionali che trattano temi e materie sulle quali nei prossimi decenni si deciderà il futuro dell’intera umanità: dal cibo all’alimentazione, dall’agricoltura sostenibile, ai modelli alimentari, dalla tutela del suolo e della biodiversità, al rispetto delle tradizioni culturali alimentari di popoli e nazioni. Ed è in tale contesto che abbiamo inteso promuovere in ambito FAO il modello agroalimentare italiano, in particolare la Dieta Mediterranea, dedicandole alcune giornate e seminari di approfondimento.
L’impegno con il quale l’Italia si è contraddistinta nel corso dei decenni nell’area della cooperazione internazionale, nella sua duplice anima di assistenza allo sviluppo e di intervento nelle emergenza umanitarie, ha fatto del nostro Paese un interlocutore di primo piano ed un punto di riferimento fondamentale per il Polo agroalimentare romano.
Anche oggi, nella drammatica attualità della pandemia, l’Italia e le Agenzie romane hanno dato prova di collaborazione e interazione nell’azione di contrasto e contenimento al Covid 19, promuovendo l’individuazione di strategie mirate a prevenire l’aggravarsi dell’insicurezza alimentare soprattutto nei Paesi più vulnerabili.
Voglio estendere un pensiero e un ringraziamento anche a tutti i numerosi funzionari italiani che prestano servizio presso il Polo Romano delle Nazioni Unite: il loro impegno, l’alto senso di responsabilità, le loro qualificate competenze sono l’orgoglio e la migliore testimonianza del capitale umano del nostro Paese.
Buona festa della Repubblica!
Sul sito della Presidenza della Repubblica (http://www.quirinale.it/) sono disponibili il concerto “a porte chiuse” di musica classica presso il Palazzo del Quirinale e il discorso del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.