Signor Direttore Generale, illustri ospiti, Signore e Signori,
è per me un grande onore intervenire a questa sessione del Comitato. Desidero in primo luogo manifestare il sostegno del Governo italiano alle attività di questo Comitato e alle molteplici iniziative che avranno luogo nei giorni seguenti.
Sono ormai note le varie concause dell’innalzamento dei prezzi alimentari, tra cui: i cambiamenti climatici, la speculazione finanziaria sui contratti a termine e sulle derrate alimentari, la diminuzione dei flussi commerciali attraverso restrizioni sulle importazioni.
I consumatori e i produttori sono i primi ad essere danneggiati dal fenomeno della volatilità dei prezzi, in quanto non possono pianificare investimenti a lungo termine, giacché l’instabilità del mercato non permette di valutarne la redditività.
Anche in Italia stiamo soffrendo il diffondersi di tale fenomeno. Vi basti sapere che nell’ultimo anno, abbiamo registrato un incremento dei prezzi dei prodotti agricoli poco inferiore al 10%. Anche il nostro Paese ha subito le conseguenze delle recenti turbolenze sui mercati internazionali delle commodities agricole. Ciò dà un’ulteriore conferma del carattere globale del fenomeno.
L’aumento incontrollato dei prezzi dei beni alimentari ha un impatto anche sulla fame e sulla malnutrizione nel mondo. L’Italia si unisce pertanto all’impegno della Comunità Internazionale nel combattere questi fenomeni, i cui numeri sono purtroppo crescenti, attraverso azioni mirate di contrasto.
E’ per noi fondamentale mantenere un ruolo attivo all’interno del Global Strategic Framework for Food Security and Nutrition, a dare seguito a impegni politici internazionali, come il Rapid Response Forum (RRF) ed intervenire in due direzioni:
1) Una di natura propriamente regolatoria, con un ruolo importante delle istituzioni pubbliche, sia nazionali, sia extra-nazionali;
2) L’altra affidata al mercato e alle azioni di incentivo e moral suasion, volto a favorire lo sviluppo di nuove dinamiche relative al commercio degli alimenti.
Sotto il primo profilo, riteniamo che occorra:
· Rivedere le politiche sui biocarburanti, ad esempio scoraggiando e limitando l’investimento indiscriminato in questo settore, che sottrae alla produzione agricola importanti estensioni di terre coltivabili.
· Regolare l’attività finanziaria dei mercati alimentari, attribuendo alle autorità nazionali poteri e responsabilità nel regolare i meccanismi distorsivi dei mercati agro-alimentari. E’ necessario assicurare maggiore trasparenza nei mercati finanziari in modo che siano maggiormente sicuri e accessibili agli agricoltori.
· Investire nella prevenzione e nella gestione delle emergenze ambientali, sostenendo le attività di ricerca e predisponendo piani di sostegno e promuovendo ogni sforzo per migliorare gli strumenti di gestione dei rischi in agricoltura.
· Rafforzare i servizi di base e incentivare sistemi nazionali di protezione sociale.
Sotto il secondo profilo, quindi utilizzando le dinamiche del mercato e la moral suasion, suggeriamo di:
· Investire nelle produzioni locali ed evitare restrizioni alle esportazioni, aprendo di più i mercati ed attuando così le norme della WTO. Dall’altro lato, occorre anche accorciare la filiera per incentivare le produzioni locali, ridurre i costi dei cibi e pluralizzare i mercati.
· Raggiungere un accordo sugli Investimenti responsabili in Agricoltura, che dovranno essere approvati nel corso del 2014. Un forte sostegno dovrebbe essere fornito alla partnership pubblico-privata attraverso anche l’utilizzo di codici etici come utile strumento di regolazione dei mercati e una politica condivisa in tema di riserve alimentari mondiali,;
· Dare sostegno alle organizzazioni internazionali e alla società civile, come avviene, ad esempio, con le consultazioni organizzate presso questo Comitato, che coinvolgono Associazioni e ONG.
· Sostenere le azioni della New Alliance, il movimento nato in seno al G8, quale ulteriore strumento di supporto a più larghi meccanismi di consenso come il CFS.
- Sostenere la piccola e media imprenditoria agricola e il Family Farming, di cui il nostro Paese è convinto sostenitore ed ispiratore datoil suo forte passato di agricoltura consortile;
- Incentivare le colture proteiche, come già avviene, ad esempio con l’Agricultural Market Information System, concernente il frumento, il mais, il riso e la soya. Segnalo che, come Paese, abbiamo recentemente aderito a portare avanti una cooperazione a livello regionale sulla soya e le colture proteiche.
- Ed infine, dobbiamo confermare l’impegno G20 di Los Cabos puntando sulla rimozione delle barriere per ragioni umanitarie.
Sono sicuro che le discussioni di oggi consentiranno di far emergere utili indicazioni e suggerimenti per scelte condivise, in tempi brevi, e in un’ottica di sostenibilità.