La terza conferenza internazionale sul finanziamento allo sviluppo (FfD) in programma dal 13 al 16 luglio ad Addis Abeba sarà un’occasione per governi e leader mondiali di fare progressi su una questione importante: definire fonti a lungo termine di
finanziamento per aiutare i paesi in via di sviluppo far fronte agli effetti distruttivi del cambiamento climatico.
“Ci sono molti programmi che girano intorno alla Conferenza, dalla ristrutturazione dei sistemi fiscali all’assegnazione di una quota maggiore di assistenza allo sviluppo ai paesi a basso reddito, e la definizione di obiettivi per la mobilitazione delle risorse
interne per finanziare sanità e istruzione per tutti”, si legge sul sito online del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite nata nel 1977 con sede a Roma. “Tuttavia, la conferenza presenta anche l’occasione per definire fonti a lungo termine di finanziamento per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare gli effetti distruttivi del cambiamento climatico”.
L’IFAD fa notare che misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici sono parte integrante degli obiettivi di sviluppo sostenibile post 2015 e al al centro di negoziati in corso per raggiungere un nuovo accordo internazionale sul clima a Parigi in dicembre. Proprio in vista di questo evento globale, la conferenza di Adis offre ai governi l’opportunità di dà ai governi l’opportunità di articolare il finanziamento dei 100 miliardi di dollari all’anno già impegnati per la capitalizzazione del Fondo verde per il clima (GCF), che è il meccanismo istituito per aiutare i paesi in via di sviluppo ad attuare misure di adattamento per far fronte ai cambiamenti climatici.
Esposti come pochi altri agli effetti delle crisi climatiche, i paesi in via di sviluppo hanno bisogno di sostegni finanziari per attrezzarsi a tempeste, inondazioni, siccità, ondate di caldo, innalzamento dei mari, ha detto l’agenzia delle Nazioni Unite. Finanziamenti sostanziali sono necessari agli agricoltori per adattarsi ai cambiamenti climatici e garantire la sicurezza alimentare.
Il programma IFAD ASAP (Adaptation for Smallholder Agriculture Programme) e’ un esempio di un fondo di successo utilizzato per creare progetti di adattamento in paesi a basso e medio reddito in linea con piu’ ampie strategie dei governi, ha osservato l’agenzia
citandone l’applicazione in Ruanda con il progetto Post harvest and Agribusiness Support (PASP) che sostiene l’obiettivo del governo di
intensificare l’agricoltura sostenibile e ridurre gli sprechi di cibo post-raccolto investendo in infrastrutture resilienti di essiccazione e di
trattamento del cibo. (OI 7 luglio 2015)