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Italia rafforza impegno con WFP, aiuti per base ONU Brindisi

ROMA – L’Italia rafforza il suo impegno con il WFP per i servizi resi dal Deposito di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite
di Brindisi (United Nations Humanitarian Response Depot – UNHRD) per la realizzazione di interventi di soccorso a seguito di calamita’. Un finanziamento di un milione e 500 mila euro e’ stato deciso dal Comitato Direzionale della Cooperazione Italiana nell’ambito di un pacchetto da 13 milioni di euro destinati a varie iniziative in Africa, area Mediterranea, America Latina e Caraibi e in Asia.

Il contributo al WFP permetterà di assicurare la copertura dei costi di trasporto delle operazioni e dei servizi di approvvigionamento per lo stoccaggio dei kit e beni umanitari da trasportare nelle aree di crisi, una componente strategica dell’azione italiana di soccorso
umanitario.

Il successo del “modello Brindisi” è testimoniato dal fatto che negli ultimi due anni il numero degli utilizzatori dei servizi della Base Unhrd (governi, Ong ed organizzazioni Internazionali) è aumentato del 70 per cento. L’Italia e’ il principale donatore con circa
due milioni di euro l’anno che coprono i costi di gestione della Base, cui si sommano i finanziamenti per i servizi erogati pari ai 1,5 milioni di euro rinnovati oggi.

La storia di Brindisi come polo Onu comincia a meta’ anni Novanta, con UNPROFOR, la missione di pace nella ex Jugoslavia. Da allora il ruolo della base in Puglia si e’ evoluto: da centro di appoggio logistico a “piattaforma multi-ruolo per rispondere a tutti i bisogni del peacekeeping”, dalla pianificazione logistica e tattica delle nuove missioni umanitarie e di pace. Nel 2013, con l’appoggio della base pugliese, sono state condotte 13 operazioni di soccorso, dalla Siria alle Filippine colpite dal tifone Haiyan. Nel 2014 Brindisi ha servito come “hub” per missioni in Iraq, Palestina e Africa Occidentale dove ha dato un enorme contributo a fronteggiare l’epidemia di Ebola. (AB, 7 ottobre 2015)